Storia donne CISL
Ven, 19 Lug 2002 11:29:48 +0200
Storia delle  donne della Cisl
Sfogliando Conquiste del Lavoro degli anni "60
La Cisl per l'emancipazione della donna nel lavoro e nella società
In occasione dell'ultimo congresso confederale è stata distribuita ai delegati la pubblicazione  "LA CISL HA BISOGNO DELLE DONNE Riflessioni su cinquant'anni di storia, a cura dei Coordinamenti-donne della Cisl e della FNP.. Il fascicolo dedicato agli anni sessanta - il "cofanetto" ne contiene cinque, dagli anni cinquanta agli anni novanta - tratta della condizione generale di lavoro delle lavoratrici (dalla  parità salariale alla qualità della vita) ponendo in risalto, peraltro, l'interessante figura della prima coordinatrice delle donne Cisl, la responsabile dell'Ufficio Confederale Lavoratrici, senatrice Sandra Codazzi. Nel capitolo "La fine del movimento femminile" del fascicolo richiamato, a pagina 14, si riferisce che "l'inviato speciale di Conquiste del Lavoro, Renato Di Marco, raccontava, con toni impressionati, che "queste ragazze" sono  pienamente inserite nel processo produttivo nazionale, sono protagoniste delle battaglie sindacali e civili per il progresso, vivono un'epoca di vertiginose trasformazioni alle quali non assistono da passive spettatrici, sono l'ala più gentile, ma non per questo meno agguerrita, dello schieramento sindacale democratico". Queste valutazioni di sintesi sono state riprese da "Le donne al camposcuola, in "Conquiste del Lavoro, 4 agosto 1963. E l'autore del servizio giornalistico - sindacalista da una vita ma allora giornalista a pieno tempo presso la redazione del settimanale confederale - le ricavava dalla viva voce delle giovani partecipanti a una delle iniziative formative più significative della Cisl. Qui basti qualche accenno: " per fare 200  iscritte ho dovuto sudare sangue, sa cosa vuol dire fare sindacato specie nel settore femminile?" dice Ester De Feo. Lo sapeva, come tante altre, Rita Migliaccio - che aveva osato proporre alcune richieste sindacali aziendali in una fabbrica di Napoli - "L'accordo lo faccio - disse il padrone - ma la Migliacco non la voglio più". Così Rita, al camposcuola del sindacato, era disoccupata da un anno. E, a modo suo, allora esemplare, aveva scelto la libertà di fare sindacato al femminile. Colpiti dall'episodio e, perché negarlo, conoscendo Di Marco, siamo andati a sfogliare Conquiste dell'epoca e ci è sembrato che il servizio giornalistico citato - che vide anche Bruno Storti in veste di formatore -  meritasse un recupero nei nostri spazi di comunicazione. Tra l'altro, sul settimanale della Cisl del "63 abbiamo trovato tre inchieste dello stesso autore, sempre sulla condizione della donna che lavora, altrettanto interessanti. Una si occupa delle mondine: "La quarantena nelle risaie, è ancora gravoso il lavoro destinato a scomparire". Teatro dell'inchiesta il triangolo Milano-Pavia-Vercelli, intervistate le lavoratrici e il "padrone" della risaia "Veneria di Lignano". Si, proprio quella dove nel 1947 Giuseppe De Santis girò "Riso amaro". La seconda si occupa della condizione femminile in una grande fabbrica di Sesto Sa Giovanni (dove Di Marco fece il tirocinio di sperimentazione a conclusione del secondo corso annuale del centro studi di Firenze). La terza, che conclude l'inchiesta sull'emancipazione della donna nel lavoro e nella società, si svolse a Caserta, "dove le donne che lavorano sostituiscono i loro uomini che emigrano" e la condizione sembra, decisamente, da terzo mondo.
Questi  pezzi giornalistici ( consultabili in  originale nella  Biblioteca-Cisl e in riproduzione  in  Archivio , cfr. Conquiste del   Lavoro, giugno,agosto,settembre del 1963) sono dei veri e propri documenti di storia  del sindacato al femminile e meritano  di essere riportati all'attenzione  dell'oggi, tanto più che  si inseriscono  a pieno titolo nel nostro spazio "Storia online". E' anche per questo che riteniamo utile immetterli in rete.       
IVO CAMERINI   

Allegati:

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