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Saluti di cuore
Come, forse, alcuni di voi sanno – e come con questo appunto mi accingo, comunque, ad informare i pochi che alla notizia (sic!) siano mai interessati – con l’inizio di novembre, mentre rimango a rappresentare la CISL (come vicepresidente della Commissione internazionale e membro della Commissione per le politiche economiche) nel CNEL, cosa di cui alla CISL sono grato, cessa in base alla decisione di segreteria dei sessantacinque anni di limite per operatori e/o collaboratori politici, la mia attività di responsabile dell’Ufficio Studi e ricerche della CISL ed il mio incarico di rappresentante della CISL stessa presso il TUAC (Comitato consultivo sindacale presso l’OCSE) e, unitariamente, di CGIL-CISL-UIL presso il Direttivo del TUAC, nonché di presidente del Gruppo di lavoro sulle politiche economiche del TUAC stesso.
Senza farla molto più lunga, ma per dirvi quello che sento e mi sento di dirvi in questa, per me, non piccola scansione della mia vita sindacale, politica (nel senso più ampio e, se permettete, anche nobile del termine) e professionale vi traduco quanto ho detto in inglese (la lingua di lavoro della… casa) in occasione dell’ultima riunione del TUAC alla quale ho partecipato il 12 ottobre scorso: quella appunto del Gruppo sulle politiche economiche che presiedevo.
Mi pare che dentro quelle (queste) due cartelle (allegate) ci sia l’essenziale di come ho sentito e concepito la mia attività in CISL e, complessivamente, nel sindacato italiano ed internazionale in questi anni (quasi trenta, ormai…)
Per cui questa Nota congiunturale è l’ultima che vi allego intitolata Ufficio Studi CISL.
Continuerò a metterla in rete per quanto potrò – e finche la CISL vorrà su questo stesso sito – visto che sembra essere gradita – o, comunque, tollerata – lettura ogni mese per qualche migliaio di connessioni.
E di questo, anche di questo, ringrazio sentitamente: essa, infatti, riflette sempre, e chi anche occasionalmente l’abbia scorsa lo sa, un’interpretazione personale, mai censurata se non autonomamente da chi la redige, non d’organizzazione e ufficiale, perciò davvero libera, della realtà, mese per mese, dell’attualità economica, sociale e politica sensu latu, che è personalmente – modestamente come vedono tutti: ma altrettanto sinceramente – la mia, della vita del sindacato, di questo paese e di questo mondo – piccolo, sempre più piccolo – nel quale ci troviamo a lavorare ed a vivere…
A tutte ed a tutti, un abbraccio fraterno.
Angelo
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